
L’OLIVO
L’Olivo (Olea europaea L.) è una pianta sud caucasica (12.000 a.C.) sebbene molti la considerino una pianta del Mediterraneo. Questa, infatti, si è ambientata molto bene nel bacino mediterraneo ed in particolare in quelle zone dove si coltivano gli agrumi. Questa zona comprende paesi come l’Italia, il sud della Spagna e della Francia, la Grecia e alcuni Paesi che si affacciano sul Mediterraneo orientale.LA STRUTTURA DELL’OLIVO
L’olivo coltivato, che appartiene alla vasta famiglia delle oleacee, è una pianta sempre verde molto longeva, in grado di raggiungere alcune centinaia d’anni grazie alla capacità di rigenerarsi. L’olivo è una specie basitone, cioè che assume senza intervento antropico la forma tipicamente conica. Le gemme sono prevalentemente di tipo ascellare, mentre i fiori sono ermafroditi, piccoli, bianchi e privi di profumo, raggruppati in mignole (10-15 fiori ciascuna). L’impollinazione è anemofila ovvero ottenuta grazie al trasporto di polline del vento e non per mezzo di insetti pronubi.

Le foglie sono di forma lanceolata di colore verde glauco e presentano peli stellati sulla parte inferiore che le conferiscono il tipico colore argentato e la preservano da eccessiva traspirazione durante le calde estati. Il frutto è una drupa ovale ed è l’unico frutto dal quale si estrae un olio. Può pesare da 2-3 gr per le cultivar da olio fino a 4-5 gr nelle cultivar da tavola. La buccia, o esocarpo, varia il suo colore dal verde al violaceo in base alle cultivar. La polpa, o mesocarpo, è carnosa e contiene il 25-30 % di olio, raccolto all’interno delle sue cellule sottoforma di piccole goccioline. Il seme è contenuto in un endocarpo legnoso ovoidale, ruvido e di colore marrone. Il tronco è contorto, la corteccia è grigia e liscia ma tende a sgretolarsi con l’età. Le radici sono prevalentemente di tipo fittonante nei primi 3 anni di età, dal 4° anno in poi si trasformano quasi completamente in radici di tipo avventizio, superficiali e che garantiscono alla pianta un’ottima vigorosità anche su terreni rocciosi.
- stadio invernale durante il quale le gemme sono ferme
- risveglio vegetativo delle gemme
- formazione delle mignole con il fiore non ancora sviluppato ma presenta i bottoni fiorali
- aumento di volume dei bottoni
- differenziazione della corolla dal calice
- fioritura vera e propria con apertura dei fiori (corolle bianche)
- caduta dei petali (corolle imbrunite)
- momento dell’allegagione e comparsa dei frutti dal calice
- ingrossamento del frutto
- invaiatura e indurimento del nocciolo
- maturazione del frutto

